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Cefpas FlashNews14 novembre 2019

 
Servizio Comunicazione CEFPAS
Cefpas FlashNews14 novembre 2019
by Servizio Comunicazione CEFPAS - Thursday, 14 November 2019, 5:49 PM
 


Cefpas FlashNews  14 novembre 2019




Al CEFPAS la formazione per Ispettori REACH e CLP

14-15 novembre 2019

Si svolge in collaborazione con con l’Assessorato della Salute, Dipartimento Attività Sanitarie ed Osservatorio Epidemiologico, la formazione per Ispettori REACH e CLP “Obblighi di registrazione, intermedi - Corso di ricaduta del Training Nazionale" 2019  fino al 15 novembre. 

Il corso fa parte della programmazione volta all’aggiornamento degli Ispettori REACH nel contesto della formazione armonizzata realizzata annualmente dall’Agenzia ECHA. In particolare, l’attività formativa è finalizzata a trasferire i contenuti trattati nell’ambito del Corso nazionale di formazione per formatori degli Ispettori REACH e CLP per il controllo degli obblighi di registrazione, condizioni strettamente controllate e intermedi, realizzato a Torino nel mese di marzo 2019 dalla Regione Piemonte in collaborazione con l’Autorità Competente REACH_CLP (Ministero della Salute).

Obiettivo generale è aggiornare gli Ispettori REACH in materia di prodotti chimici e sul loro utilizzo sicuro a tutela della salute dell’uomo e dell’ambiente.

Referente scientifico è la dott.ssa Maria Fascetto Sivillo  –Ispettore REACH; Coordinatore regionale Gruppo ispettori REACH-CLP; referente per la Regione Sicilia e delegata per la partecipazione ai tavoli tecnici nazionali in materia di REACH-CLP.

Il CEFPAS in qualità di provider regionale ECM ha assegnato all’evento formativo 20 crediti per medico chirurgo, tecnico sanitario della prevenzione degli ambienti e dei luoghi di lavoro, veterinario, farmacista, biologo, chimico.

Daniela Giordano, giordano@cefpas.it

 

 

Formazione degli ortottisti: intervista a Flora Mondelli


optometristiLe implicazioni ortottiche in autismo e nei disturbi specifici dell'apprendimento riguardano in particolare le difficoltà di lettura, di scrittura e di calcolo che possono compromettere gravemente l’apprendimento di persone altrimenti capaci e perfino la partecipazione e l’inserimento nel tessuto sociale. Molto frequentemente anche i bambini affetti da disturbi dello spettro autistico presentano delle associazioni con problematiche visive.

Per questi motivi, il CEFPAS in collaborazione con AIORAO - Associazione Italiana Ortottisti Assistenti di Oftalmologia  - ha organizzato il corso "Implicazioni ortottiche nell’autismo e nei disturbi specifici dell’apprendimento  attenzione e  iperattività", estendendone la partecipazione anche ai docenti. La finalità dell’evento è focalizzare i disturbi di natura ortottica nell’autismo e nei disturbi specifici dell’apprendimento, attenzione e iperattività, rinforzando le competenze riabilitative.

Abbiamo chiesto a Flora Mondelli, Presidente AIOrAO Sicilia, di illustrarci le principali finalità del programma didattico e i suoi vantaggi per gli operatori sanitari e gli educatori. 

Dott.ssa Mondelli, quale utilità gli ortottisti da questa formazione?

Gli ortottisti, dopo aver partecipato al corso teorico-pratico “ Implicazioni ortottiche nell’autismo e nei disturbi specifici dell’apprendimento  attenzione e  iperattività",  saranno in grado di evidenziare le problematiche ortottiche delle persone affette da disturbi dello spettro autistico, disturbi specifici di apprendimento realizzando una riabilitazione personalizzata che tenga conto delle specifiche necessità di ognuno.

Infatti il corso ha visto i partecipanti molto coinvolti specie nella parte pratica che ha offerto spunti per la realizzazione  di materiale personalizzato per ogni bambino tenendo conto dei suoi bisogni e delle sue preferenze.

Vedere, può essere considerato come collegamento tra attività (usare gli occhi) e comprensione (interpretare la realtà). La visione, infatti, è in grado non solo di influenzare la maturazione delle strutture cerebrali in generale, ma ne subisce a sua volta l’influenza.

Ciò che rende la visione una funzione cognitiva sono: lo spostare volontariamente lo sguardo da una parte all’altra per guardare un oggetto, il mantenere lo sguardo su quell’oggetto, fissarlo oppure il suo inseguimento visivo se l’oggetto si muove.

Tra gli altri elementi che rendono la visione una funzione cognitiva ci sono l’esplorazione visiva, il riconoscimento, l’attenzione visiva, nonostante i tanti fattori distraenti ed è quello che accade quando guidiamo la macchina o quando leggiamo; l’orientamento spaziale, grazie al sistema magnocellulare, in generale per quanto riguarda  l’ambiente intorno a noi, in particolare  per l’orientamento sul foglio, la valutazione delle distanze, delle proporzioni. Queste abilità  normalmente  si realizzano in maniera automatica, per alcuni, invece, devono essere esercitate.

Il programma è partito dalle funzioni visive di base: fissazione, inseguimento, movimenti saccadici, per passare  successivamente a funzioni via via più specifiche e più complesse.

In aula, anche i docenti, professioni differenti ma target identico. 

Gli insegnanti che sono a diretto contatto con i bambini e avranno acquisito la capacità di interrogarsi sui disturbi di natura ortottica dei bambini che hanno di fronte riconoscendo le diverse difficoltà che bambini e ragazzi posso avere riconducibili ad un uso scorretto delle funzioni oculomotorie di base.

A livello regionale, si potrebbe promuovere un progetto di prevenzione che impieghi l'ortottica per supportare i bambini con difficoltà visive?

Il progetto che si può proporre è ad ampio raggio perché potrebbe partire dalla nascita e seguire le diverse fasce di età.

Ogni epoca della vita è legata a specifiche difficoltà che possono riscontrarsi. 

Alla nascita e durante la prima infanzia perché i circuiti neuronali non sono appieno sviluppati così come tutte le capacità visive. In questo periodo della vita, la percezione visiva, si stabilizza attraverso un processo attivo e, mediante il quale gli input sensoriali provenienti dal mondo esterno vengono analizzati, interpretati e organizzati in modo significativo in un sistema di conoscenze più generale.

Nel periodo scolare per il bambino c’è l’impatto con nuova realtà scolastica, e l’adeguamento che ne consegue.

Lo sviluppo visuo – percettivo costituisce il primo strumento di interazione con la realtà che ci circonda e riveste un ruolo centrale nei riguardi dello sviluppo neuromotorio, cognitivo e affettivo del bambino. Verificare l’integrità del canale visivo consente al bambino la costruzione corretta della rappresentazione spaziale interna della realtà esterna, che costituisce il presupposto di ogni azione.

I disturbi dell’esplorazione visiva (deficit della motilità oculare e/o dell’attenzione) possono aggiungersi come concausa ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento e indurre posture scorrette causate per esempio da posizioni anomale del capo. L’intervento precoce in questa epoca della vita, consente, se attuato correttamente, il recupero funzionale completo.

Nell'età adulta coincidente con il periodo di massima espressione lavorativa, attraverso una valutazione ortottica adeguata è possibile riconoscere tutti quei disturbi della visione binoculare che potrebbero restare ignoti, e che sono tra i principali responsabili di disturbi astenopeici.

Valentina C. Botta, serviziocomunicazione@cefpas.it 

  

 

 

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