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Cefpas FlashNews 23 maggio 2019

 
Servizio Comunicazione CEFPAS
Cefpas FlashNews 23 maggio 2019
di Servizio Comunicazione CEFPAS - giovedì, 23 maggio 2019, 13:45
 
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Cefpas FlashNews  23 maggio 2019





Aperte le iscrizioni alla seconda edizione del corso ECM “Bullismo e Cyber bullismo: prevenire comportamenti a rischio tra gli adolescenti”


Sarà possibile iscriversi fino al 10 giugno alla seconda edizione del corso  ECM “Bullismo e Cyber bullismo: prevenire comportamenti a rischio tra gli adolescenti” http://formazione.cefpas.it/course/view.php?id=2696 che si terrà il 26 e 27 giugno al CEFPAS.

Tra gli obiettivi del corso di 14 ore, fornire, nel quadro legislativo attuale, le conoscenze e le competenze di base per l’implementazione di azioni di prevenzione e contrasto del fenomeno del bullismo e del cyber bullismo.

I contenuti affrontati nella due giorni di formazione riguarderanno il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, altre tipologie di violenza e abuso in rete, l’hate speeching, le norme di comportamento in rete, l’importanza della peer education e dei  progetti nazionali e internazionali, le politiche di intervento del MIUR e il testo di Legge ed infine l’ organizzazione territoriale. Destinatari del corso , gli operatori socio-sanitari degli uffici di Educazione alla salute, psicologi, pedagogisti, assistenti sociali, educatori professionali dei servizi socio-sanitari, insegnanti e tutto il personale interessato alle tematiche. L’attività rientra nell’obiettivo formativo tecnico-professionale ECM n. 22 Fragilità (Minori, Anziani, Tossicodipendenti, Salute Mentale), tutela degli aspetti assistenziali e socio-assistenziali. Tra i docenti Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva, ricercatore presso il dipartimento di scienze biomediche dell’Università degli Studi di Milano. Responsabili Cefpas per l’attività e Valentina Botta botta@cefpas.it. Il corso è gratuito per tutti i dipendenti strutturati del Sistema Sanitario Regionale; per gli esterni la quota di partecipazione è di € 200,00.

Valentina C. Botta, botta@cefpas.it

 


 

Aperta la call for abstract del XLIII convegno AIE “L'epidemiologia: una, nessuna e centomila. Quale contributo alle decisioni in sanità pubblica?”


AIE 2019Sarà possibile fino al 7 giugno inviare gli abstract (http://www.epidemiologia.it/call-for-abstract-2019/) in occasione del 43esimo Congresso nazionale di epidemiologia che si terrà a Catania dal 23 al 15 ottobre 2019 dal titolo “L’epidemiologia: una, nessuna, centomila. Quale contributo alle decisioni in sanità pubblica?”. Il convegno, promosso dall’AIE (Associazione Italiana Epidemiologia)  https://www.epidemiologia.it/xliii-convegno-aie-2019/, rappresenta un’importante occasione di dibattito sul ruolo della funzione epidemiologica a livello territoriale e a supporto delle decisioni nell’ambito della sanità pubblica e della tutela della salute della popolazione. Attraverso l’organizzazione di convegni e gruppi di lavoro nazionali l’AIE, infatti, si propone di promuovere la ricerca epidemiologica e di contribuire allo sviluppo delle conoscenze ed alla loro applicazione nel settore della prevenzione e della valutazione degli interventi.

Il Congresso nazionale, che si terrà presso il complesso monumentale del convento degli ex Benedettini, appartenente alla locale Università degli studi, anche quest’anno riunirà  i maggiori esperti nazionali, operatori di sanità pubblica e istituzioni e consente un confronto aggiornato su temi rilevanti di salute pubblica e sulle ricadute che l’epidemiologia può fornire per la sorveglianza , la promozione della salute e  la programmazione a livello regionale e locale

Sulla pagine web dell’AIE (www.epidemiologia.it) e sui social (facebook e twitter) sarà possibile seguire gli aggiornamenti sul programma del convegno e le modalità di iscrizione. Il DASOE invita pertanto tutte le Direzioni delle Aziende Sanitarie siciliane a diffondere l’avviso e a promuovere l’invio di contributi scientifici e la partecipazione degli operatori interessati.

serviziocomunicazione@cefpas.it

 



FORUM PA 2019: tra il big bang digitale e le contraddizioni del reale


Forum PA ConteÈ stata “La nuvola” di Fuksas, metafora del cloud e della digitalizzazione, ad ospitare il FORUM PA 2019, tenutosi a Roma dal 14 al 16 maggio. Tutta la Pubblica amministrazione si è confrontata per due giorni e mezzo presso il convention center romano trasformato in un’immensa area espositiva e convegnistica in cui contemporaneamente  - quasi come se si fosse on line - si sono tenuti innumerevoli microeventi di formazione-informazione dedicati alla comunicazione, alla digitalizzazione, alle best practice e alla promozione dei migliori progetti italiani nell’ambito della pubblica amministrazione.

Unanime e condivisa l’idea che questa sia l’era del BIG BANG della PA che vedrà l’ingresso massiccio della new generation e quindi delle competenze digitali avanzate in luoghi che hanno fatto della materialità e nella fisicità cartacea dei documenti il loro tratto distintivo. Tuttavia, altrettanto unanime è stata la constatazione, da parte degli esperti di rilievo nazionale come Elio Gullo, Paolo Coppola, Carlo Mochi Sismondi patron della manifestazione, che la Pubblica Amministrazione italiana abbia rimandato sine die una trasformazione e una formazione - sulle competenze digitali e su quelle tutte umane che ne sono il fondamento  - che adesso sembra invece essere urgente quanto necessaria e non più procrastinabile. “Non sono più sufficienti le sole competenze informatiche perché la trasformazione digitale – ha detto il prof. Paolo Coppolahanno bisogno della predisposizione al cambiamento, della fiducia e della collaborazione”, ovvero di soft skills che poco hanno a che fare con l’imprinting tecnologico tout court. Solo un investimento sulle competenze umane (la capacità di lavorare in gruppo, di cooperare per raggiungere un obiettivo) unitamente ad un design organizzativo che ricomprenda strutture matriciali e che sappia integrare l’impiego dei software con la capacità di delega e la responsabilità sui processi, sembra avere il potere di ridefinire la core competence di ciascuna pubblica amministrazione e di focalizzarla ancora una volta sulla gestione delle persone. “Intelligenza emotiva – ha commentato Coppola – e intelligenza artificiale collaborano insieme per l’evoluzione digitale della pubblica amministrazione”.

Per valutare le competenze digitali degli pubblici dipendenti si è comunque messo a punto il Syllabus ed un sistema digitalizzato di rilevazione delle competenze informatiche in grado di esitare un riscontro individualizzato al dipendente e di suggere percorsi di miglioramento e apprendimento. Il test è già accessibile su www.competenzedigitali.gov.it. Il dott. Elio Gullo, direttore generale ufficio per l’innovazione - dipartimento della funziona pubblica, si è infatti posto un interrogativo semplice: i dipendenti amministrativi (96% dei dipendenti italiani), capiscono quanto basta per stare in un mondo digitale, cioè sanno usare tutti gli strumenti tecnologici che l’amministrazione mette loro a disposizione? “Per esempio – ha chiosato Gullo – pubblicare .pdf scansionati è contra legem.  Pensiamo inoltre alle difficoltà per introdurre il concetto prima e la tecnologia poi relativamente alla firma digitale”. Altro punto importante è la comunicazione tra il responsabile per la transizione digitale e il responsabile della formazione che dentro la pubblica amministrazione devono “rapportarsi con il DPO, con il responsabile della trasparenza per poter costruire un piano di formazione permanente che abbia una forte ricaduta nell’ambito dei piani triennali” (Marras, FORMEZ PA). Anche il Governo del Paese è fortemente orientato alla digitalizzazione: lo conferma l’intervento del Presidente del consiglio Giuseppe Conte al termine della manifestazione e del sottosegretario alla Pubblica amministrazione-funzione pubblica del Consiglio dei Ministri Mattia Fantinati che ha citato medie europee decisamente elevate rispetto a quelle italiane, rilanciando anche la job rotation delle figure apicali come auspicio ad una maggiore flessibilità della macchina amministrativa. Ancora sull’importanza di formare il personale tanto sul management e sulla comunicazione quanto sulle competenze digitali ha concentrato il suo intervento Florindo Oliverio (CGIL) che ha sottolineato la necessità di mettere in sicurezza le conoscenze tacite dei lavoratori tramite il fascicolo professionale del dipendente,  golden standard auspicabile per tutte le pubbliche amministrazioni. “Non servono – ha detto Oliverio – nuovi corsi di laurea per entrare nella pubblica amministrazione, serve orientare il personale alla nuova missione istituzionale, facilitare i processi di affiancamento per divulgare e valorizzare l’esperienza e la competenza”.

Forum PA Caltabiano Dello stesso avviso, il direttore del CEFPAS, Pier Sergio Caltabiano, che ha sottolineato come occorra “motivare le figure già inserite dentro la PA con percorsi di formazione che non possono essere come il progetto Syllabus “Competenze digitali per la PA”,  del Dipartimento della Funzione Pubblica, attivato attualmente solo riferito a conoscenze e capacità - a sapere e al saper fare. Per potere sviluppare apprendimenti sedimentati nel tempo, bisogna investire in emozione e motivazione, in concetti che portino le persone a creare un desiderio di diventare figure competenti a livello digitale. Il desiderio, in persone  over 50, naturalmente è più difficile da far generare ma la vera scommessa è appunto determinata da questo tipo di sfida formativa che le pubbliche amministrazioni devono cogliere. Di fatto, il network  a livello di  e-leadership e self e-leadership, di autoconsapevolezza nell’epoca digitale, deve passare nel processo, per cui i pubblici dipendenti devono entrare in una logica di volontà e desiderio di apprendere delle nuove competenze che sono funzionali per vivere e per integrarsi meglio all’interno dei propri luoghi di lavoro. Per raggiungere tale risultato, in conclusione, occorre contaminare processi emozionali e desideranti con quelle che sono le competenze tecnico-professionali”.

Forum PA Nespoli

La conclusione del Forum PA è stata affidata poi “all’uomo dello spazio”, Paolo Nespoli.  Tre missioni sulla stazione spaziale internazionale, 313 giorni nello spazio, l’astronauta italiano che da un piccolo paese in provincia di Milano è arrivato a Houston, ha ricordato le grandi opportunità che ha la Pubblica Amministrazione italiana – e di fatto Nespoli è un dipendente pubblico – ha di rivoluzionare processi e qualità delle prestazioni mediante la digitalizzazione. Ha ricordato al pubblico presente che la maggior parte dei moduli della stazione spaziale internazionale è Made in Italy e che la creatività italiana non ha pari al mondo. L’astronauta italiano ha illustrato poi le molte ricerche (2.500 esperimenti circa solo nei suoi 313 giorni nello spazio), alcune delle quali italiane anche attualmente in corso sulla stazione spaziale e ha poi approfondito gli effetti dell’assenza di gravità sul corpo, sui muscoli, sulla componente scheletrica e sull’alimentazione. Al termine dell’intervento, commentando un cortometraggio realizzato grazie al montaggio di alcune delle più suggestive foto della Terra scattate dal modulo cupola della stazione spaziale internazionale, Nespoli ha ricordato che, dallo spazio, il nostro Paese è riconoscibile,  visibile in chiaro e che i soli confini visibili sono poi definiti dalle molte albe e tramonti. “Dallo spazio – ha concluso Nespoli - la Terra è un unico bellissimo pianeta”.

Valentina C. Botta, botta@cefpas.it

  


 

Conclusa la prima edizione dell’Executive Master del CEFPAS in “RISK COMMUNICATION MANAGEMENT”


Ringraziamenti corali al CEFPAS e al responsabile scientifico dott. Tommaso Mannone hanno fatto da cornice conclusiva al nono ed ultimo modulo dell’Executive Master del CEFPAS in “Risk Communication Management – gestire e comunicare il rischio e la crisi in Sanità”.

Nato da un’idea del direttore della formazione del CEFPAS, Pier Sergio Caltabiano, il percorso executive ha raccolto la sfida lanciata dai professionisti della sanità siciliana coinvolti tanto nella  gestione giornaliera del rischio clinico quanto nella comunicazioni di episodi critici riguardanti l’attività ospedaliera o territoriale. “È stato un percorso formativo importante e ricco che ha prodotto elaborati tradotti in procedure immediatamente operative e funzionali nell’ambito delle aziende sanitarie. Un successo targato CEFPAS e di livello 4.0 che siamo pronti ad esportare in termini di best practice in sanità a livello nazionale” ha dichiarato Tommaso Mannone, cui va il plauso di avere coordinato con raro entusiasmo e profonda competenza l’intero percorso.

I project work presentati al termine dell’iter formativo hanno approfondito ambiti di grande attualità come l’integrazione ospedale territorio, la gestione del sovraffollamento del Pronto soccorso, il progetto codice rosa e la gestione della comunicazione dei casi di violenza che giungono ai Pronto Soccorso, la gestione delle check list di sala operatoria per la prevenzione dell’errore sanitario e l’impiego della comunicazione come strumento per l’incremento dell’efficacia e della qualità delle prestazioni e ancora nuovi sistemi di gestione della comunicazione di crisi in ambito sanitario.

La portata innovativa di questo Executive Master, e lo possiamo dire a ragion veduta – ha commentato il direttore Caltabiano – consiste nella contaminazione di più stili e di professionalità diverse. La presenza di addetti stampa delle aziende sanitarie siciliani e dei dirigenti sanitari nell’ambito dello stesso contesto formativo ha facilitato lo sviluppo di trasversalità, necessarie in tutte le organizzazioni e soprattutto nelle aziende sanitarie chiamate, oggi più che mai, a presidiare e a gestire la complessità che ne è il tratto distintivo”.

Tra le altre tante espressioni di stima dei partecipanti, ne riportiamo una che rappresenta sinteticamente il percorso compiuto emotivamente e professionalmente insieme: “Grazie a questo Master <<anime diverse>> si sono incontrate, confrontate, apprezzate […] ci ha permesso, insieme agli altri docenti, di confrontarci e di conoscerci, come diverse realtà di una sanità isolana, che seppur unica è diversa, ma comunque propositiva, laboriosa. Grazie allo studio che ci ha permesso di arricchirci e di portarci a "casa" conoscenze ed esperienze plurime. Grazie a tutti per i giorni condivisi e per le idee discusse che ci hanno dato momenti di riflessione”.

Valentina C. Botta, botta@cefpas.it ; Luigia Carbone carbone@cefpas.it

 

 

 

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